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Volare la nostra grande passione da sempre...
Ogni tanto alla vecchia pista presso l'aeroporto si organizzava un Raid con gli aeromodelli. Si trattava fondamentalmente di una gara di regolarità, ma con un particolare: pilotando il proprio modello si doveva percorrere a bordo di un' auto un percorso stradale lungo diversi chilometri in mezzo al traffico seppur limitato della domenica mattina, facendo tappa in una località fuori Forlì.
Fiore all'occhiello del nostro gruppo è stata la Pattuglia Acrobatica, creata all'inizio degli anni '80. Si tratta della prima pattuglia acrobatica formata da modelli radiocomandati costituita in Italia. I tre piloti erano Baiardi, Bezziccheri e Rosetti e tutti e tre in seguito hanno svolto attività di pilota civile a livello professionale. Chi curava l'aspetto organizzativo era Iliano Bezziccheri che promuoveva e seguiva costantemente la pattuglia durante le varie e numerose trasferte.
Ecco l'articolo relativo tratto da "Touch & Go" Nr. 3 giugno 1985 anno I.
La pattuglia acrobatica degli aeromodellisti dell'Aero Club di Forlì alla quale "Touch and Go" ha dedicato la copertina del suo terzo numero, continua a mietere successi ovunque e a far parlare di sè su tutta la stampa specializzata e non.Come un tempo accadeva per il carnet di ballo di una bella ragazza, la piccola agenda di Iliano Bezziccheri, "papà impresario" della mini-pattuglia, è oggi zeppa di impegni assolti o da assolvere e di prenotazioni che purtroppo non potranno essere soddisfatte, almeno per il momento.Ogni domenica in giro per l'Italia: Pordenone, Bergamo, Molinella, Cremona, Comacchio, Brescia. Per non dire delle località della provincia. I nostri acrobati dell'aria si esibiscono mandando in visibilio il pubblico e con grande compiacimento degli organizzatori locali, che vedono la pattuglia assicurare il successo alla loro manifestazione. E' avvenuto il 15 di settembre a Bergamo e da un certo tempo anche in altre sedi, che le fantasie di Fabrizio Baiardi, di Stefano Bezziccheri e Renzo Rosetti, si collocano ormai come numero centrale, cioè il clou delle manifestazioni per aeromodelli radiocomandati cui partecipano. Non passerà molto tempo (e non è soltanto l'opinione di chi scrive) che per le stesse manifestazioni aeree "vere", si richiederà la partecipazione di questi splendidi attori. Hanno tra l'altro un programma da far invidia alle pattuglie "grandi". Quindici minuti circa di volo con dodici figure: volo rovescio o negativo, looping, otto orizzontale, "zampillo", fieseler, "caos", doppio rovesciamento, "calice", doppio looping, immelman contrapposti, "bomba" e apertura finale prima dell'atterraggio. Durante l'esibizione la regia, o il compito della biga, per intenderci, è affidato a Elio Giulianini. E' un compito da non sottovalutare, il suo: ciascuno dei tre piloti è troppo impegnato a dirigere col radiocomando il volo del proprio modello perchè possa seguire con altrettanta attenzione quello degli altri due. Giulianini, alle loro spalle, provvede a coordinarli scandendo i tempi, comunicando le opportune correzioni e manovre. Due parole sui modelli che sono le riproduzioni in scala (1:4) del CAP 21. Hanno un'apertura alare di due metri e mezzo, un peso di 10 chili e possono raggiungere la velocità massima di 140 km/h. Montano un motore Super Tartan da 44 cc, bicilindrico, la cui potenza è di 5 HP a 8000 giri al minuto. La meritoria attività di questi ragazzi non è senza problemi. Cominciando alle rinunce cui vanno incontro per allenarsi ed esibirsi, tempo che necessariamente sottraggono ad altri loro impegni e alla propria libertà. Poi i costi, che non sono trascurabili, sia per garantire la continua efficienza dei modelli, sia per le lunghe trasferte che devono sobbarcarsi per ogni esibizione. Naturalmente un sollievo a questi oneri lo ricavano attraverso gli sponsor, che sono la FOX MOTORI "TARTAN" e l'esclusivista di Forlì della "PALINAL" Vernici, ma chiaramente non bastano questi interventi alle necessità reali, che sono di gran lunga maggiori. Intanto, in attesa di tempi o di scelte migliori, continuano ad allenarsi e ad esibirsi per la gioia e l'ammirazione di tutti, mentre Renzo Rosetti, "leader" della pattuglia (qualcuno insinua per l'età) starà certamente pensando di arricchire il programma con qualche nuova figura. Una annotazione finale: tutti i tre piloti della pattuglia sono piloti davvero in possesso di brevetto di secondo grado.
In queste foto i primi modelli della pattuglia: si tratta del riuscitissimo progetto "Acrobaitkone" dell' ing. Fantini di Genova equipaggiati con motore ST 30cc. Al centro, con i baffi, l'amico Alieto Saragoni "infiltratosi" in questa storica foto.
I CAP 21 descritti nell'articolo, kit di Bettini (Bologna).
DAL "TELE" AL "RADIO": UNA SVOLTA EPOCALE
30 anni dopo: in questa foto da sinistra Paolo Bissi, Samuele Villani e Renzo Rosetti insieme all'aliante "Luxvil" col quale Villani si piazzò quinto ai mondiali di F3B nel 1983. Il modello è di notevole valore modellistico in quanto è costruito interamente in proprio con soluzioni all'avanguardia per allora.
L'ottimo piazzamento in una categoria estremamente tecnica come l'F3B è prova di una perfetta progettazione e costruzione. Il modello è tutt'ora volante ed è conservato nella collezione di Bissi.
Questa fotografia racconta una storia di amicizia profonda e indissolubile. Siamo sul campo di gara a Ravenna nell'aprile del 1970. I due protagonisti sono Renzo Rosetti (a sinistra) e Paolo Bissi e hanno appena concluso una gara classificandosi Renzo secondo e Paolo terzo. Fra di loro un aliante progettato dal grande Enzo Servadei.
In questa foto sono già dei ragazzi, ma è fino da quando erano bambini che frequentavano attivamente l'ambiente aeromodellistico di Forlì. La loro passione per il volo li ha fatti crescere insieme, ma la stessa passione, trasformata in professione della vita, li ha fisicamente allontanati per anni senza però scalfire il profondo sentimento di amicizia.
FORLI' VOLA è stata la manifestazione aeromodellistica di maggior rilievo che il Gruppo Aeromodellisti Forlì abbia mai organizzato nella sua storia passata.
Nell'arco delle sue cinque edizioni (dal 1990 al 1994) ha visto coinvolte decine di piloti provenienti da tutta Italia e anche dall'estero, centinaia di addetti ai lavori fra soci e personale esterno e soprattutto migliaia di presenze fra spettatori ed appassionati. Si teneva la prima domenica di settembre e da subito diventò uno fra i principali eventi del settore a livello nazionale. Durante lo svolgimento delle giornate si poteva assistere ad un continuo susseguirsi di voli di modelli di qualsiasi tipo fra i quali molti di notevole livello.
I migliori piloti attivi in quel periodo non mancavano: Benito Bertolani con il suo Yak 18 (col quale fece fra le altre figure acrobatiche uno spettacolare tonneaux a 32 tempi oltre che un looping a coltello...), Giuseppe Dardanello col canard tripulso e con una pionieristica turbina, il campione Stefano Lucchi che allora era nostro socio, Clay Dall'Ara col suo maxi acrobatico, Gian Maria Aghem con i suoi modelli da record e all'avanguardia tecnologica, Lino dal Maso con la spettacolare strega, Gianni Biagini con il Tornado e il Cougar a ventola intubata, i fratelli Grazioli di Modena con i vari modelli a jet (F15, Mirage e Saab Gripen), Sebastiano Silvestri con le sue prodezze acrobatiche, Cuccolo con l'aliante da 7 metri, il team Sebino che in seguito fondò la omonima ditta, Giglioli di Modena con l'extra 260 da 2,7 metri, per citare solo i più conosciuti.
Oltre a Lucchi ovviamente parteciparono anche diversi nostri soci con i loro modelli appositamente preparati per l'occasione, fra i quali Claudio Gardini col bellissimo Cougar a ventola intubata, Marco Corvini con il Sagittario pulso e Stefano Landi con l' F86 pulso. L'atmosfera che si respirava fra i soci era proprio quella di un grande evento da vivere in prima persona. Inoltre in quelle giornate la maggior parte di essi dava il proprio contributo in manodopera affinché tutto funzionasse alla perfezione. Anche a noi ragazzi venivano dati incarichi di servizio che svolgevamo col massimo dell'impegno.
In generale, nonostante le inevitabili divergenze che a volte sorgevano per motivi organizzativi, fra i soci si creava un grande e produttivo affiatamento. Fra i vari episodi che successero durante le giornate va ricordato quello che riguardò un ospite che partecipava ormai abitualmente alle varie edizioni. Si tratta del sig. Merchinger col suo maxi modello bimotore riproducente un jet di linea. Date le notevoli ed inusuali dimensioni del modello, questo era una forte attrazione tra i vari esposti.
Accadde però che durante l'edizione del 1994 il modello precipitò rovinosamente sulla pista distruggendosi irreparabilmente con evidente sconforto del proprietario e degli organizzatori.
La causa della caduta fu dovuta al lungo viaggio in auto affrontato sotto una pioggia battente col modello fissato all'esterno sul tetto: l'acqua infatti inzuppò la struttura che cedette proprio durante il volo dimostrativo.
Ma fu proprio il nostro Gruppo ad organizzare subito una colletta fra i soci, gli organizzatori ed il pubblico per raccogliere denaro al fine di risarcire almeno simbolicamente Merchinger, visto il suo impegno nell'affrontare un viaggio così lungo per partecipare alla nostra Forlì Vola con un modello così impegnativo...
La manifestazione era pensata e realizzata talmente in grande che fu proprio per questo che purtroppo ad un certo punto si decise di non organizzarla più negli anni a venire: il giro di denaro infatti era diventato importante, come le spese da sostenere per la logistica a cui si aggiungevano altri innumerevoli situazioni delicate da gestire.
I rischi, soprattutto quelli economici, erano talmente elevati che si decise di non esporre più il Gruppo ed i soci a tali situazioni: infatti sarebbe bastata una giornata di maltempo per vedere sfumare tutto e subire eccessive perdite economiche. Per noi ragazzi fu una vera batosta.
Ricordo bene che non accettavamo l'idea di rinunciare alla nostra grande manifestazione, tanto che il presidente Vittorio Ragazzini dovette convincerci con fermezza a rassegnarci all'idea che non si sarebbe più svolta un'altra Forli Vola. Forse la magia di quelle giornate fu proprio dovuta al fatto che furono poche e grandiose. Penso che non esista aeromodellista di allora a Forlì (e non solo) che non abbia un ricordo piacevole di questa manifestazione.
È stata una bellissima ed irripetibile esperienza per tutti noi soci di allora, perché si è avuto a che fare con qualcosa di grande e di nostro. Ci siamo ritrovati uniti nello scopo comune di fare vivere l'aeromodellismo nella nostra città e di farlo nel migliore dei modi, grazie ad un grande evento come Forlì Vola.
Paolo Bassi
In primo piano il Tornado costruito dal prof. Mambelli. Col megafono Pier Andrea Silvestroni direttore di pista.
La pattuglia acrobatica dei "Falchi 3".