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Volare la nostra grande passione da sempre...

 
Probabilmente devo la mia passione all'aeromodellismo alla mia poca voglia di studiare l'elettronica all'Istituto Tecnico...: proprio non la mandavo giù. Fu così che i miei genitori furono costretti a mandarmi a ripetizione dal professor Pier Andrea Silvestroni.
    Conobbi in questo modo colui che divenne di lì a breve il mio maestro di aeromodellismo. Capitava che durante le lezioni ricevesse telefonate e io, al posto di cimentarmi negli esercizi, ne approfittavo per dare un'occhiata a qualche rivista di modellismo (Eco Model o Modellistica) che costituiva l'immancabile e voluminosa pila di giornali specializzati presente in tutte le case di ogni modellista di allora...
    Una volta capitammo nel suo laboratorio dove teneva i propri modelli. Rimasi sbalordito da quanti ne avesse (cosa del tutto normale per ogni modellista di allora ma anche odierno...) e di continuo gli facevo domande classiche da inesperto tipo:"quanto va veloce quello, quell'altro quanto può andare lontano, quanto costa quello lì" fino a colmare tutto il repertorio di domande... 
   Finalmente venne il giorno in cui riuscii a diplomarmi e, finalmente libero dagli studi, Silvestroni mi invitò ad andare in collina con lui per fare volare un suo aliante radiocomandato, un aggressivo ed affusolato Flamingo. Pier Andrea allora, ma sicuramente anche tuttora, era un vero amante della natura e della tecnologia. Sosteneva in maniera profonda la passione per l'aeromodellismo per quello che poteva donare alla persona che lo praticava. In quel pomeriggio, col suo tono di voce serio e convinto, fra le altre cose  mi disse: "l'Aeromodellismo è Maestro di Vita".
    Io, ovviamente da ragazzotto inesperto com'ero, sorrisi pensando che quell'affermazione fosse un'esagerazione detta come una battuta. Scoprii dopo diversi anni che invece era stata detta una profonda verità: infatti le attivita manuali abbinate a quelle cerebrali sottoposte ad un continuo allenamento mosso da una forte passione e determinazione portano veramente beneficio alla persona che così si trova più preparata anche in altre occasioni che gli presenta la vita. Comunque quel pomeriggio in pendio fu il momento in cui decisi che mi sarei dedicato a questa mia passione latente. Ricordo ancora un passaggio dell'aliante sopra le nostre teste e il fischio del vento squarciato dall'ala del Flamingo: fu come una rivelazione che vissi con una certa solennità...
    Un poco alla volta fui inserito nel Gruppo di aeromodellisti dove conobbi il presidente Ragazzini e tutti gli altri. Conobbi meglio anche il mio maestro di volo. Il ricordo mio di ragazzo di allora è questo: Ragazzini aveva un importante ruolo di coordinamento e dava una forte immagine rappresentativa, ruolo che svolgeva perfettamente e che rese grande il nostro gruppo.
    Egli si avvaleva di collaboratori senza i quali forse non sarebbe riuscito nell'intento. Fra questi vi era Pier Andrea, vero e proprio braccio destro del presidente ed anche amico fidato. Il gruppo di allora poteva contare su un efficace e affiatato consiglio direttivo che voleva che le cose andassero al meglio. Spesso vedevo Pier Andrea assumere ruoli molto importanti, paragonabili a quelli da presidente, tipo tenere conferenze stampa in occasione delle manifestazioni di "Forlì Vola", svolgere attentamente il ruolo di direttore di pista durante le suddette manifestazioni o in occasione di importanti gare che si tenevano o più semplicemente svolgere lavori manuali al campo volo.
    La sua era una passione profonda e credeva seriamente in ciò che faceva. Anzi, era estremamente preciso nel fare le cose e spesso mi riprendeva se una costruzione modellistica non era fatta al meglio. Il suo impegno come modellista e la passione che ci metteva si poteva dedurre dai suoi modelli perfetti ed efficienti al massimo. Fra questi ricordo un magnifico acrobatico F3A di allora, il Blue Angel, totalmente autocostruito, dotato di carrelli retrattili ed impianto frenante di sua progettazione e costruzione. Ricordo che un caldo sabato pomeriggio estivo arrivai al campo mentre Pier Andrea lo pilotava da solo in mezzo alla pista forse per un allenamento a qualche gara di F3A: il motore (un 10cc, il massimo per allora) girava fortissimo e la risonanza dello scarico che si rifrangeva sulla secca pista in asfalto faceva un rumore da pelle d'oca... nulla da invidiare ai modelli di adesso!
Purtroppo, come mi sembra spesso capiti, chi investe ruoli amministrativi in maniera così profonda e dedita ed intenzionato a farlo al meglio, potrebbe finire col distaccarsi dal lato pratico e ludico della propria passione con un possibile conseguente allontanamento dalla stessa. E così penso sia successo a Pier Andrea.
     Dopo diversi anni, con mio grande rammarico, smise di frequentare il Gruppo. Tuttavia il suo operato in collaborazione con gli altri membri del consiglio di allora, è stato determinante in quegli anni per fare crescere il gruppo e la sua attività in ogni ambito e per fare sì che l'aeromodellismo forlivese fosse terreno fertile per le future generazioni di modellisti. Infatti è anche grazie a Pier Andrea Silvestroni che il nostro attuale Gruppo può basarsi su un grande ed importante passato.

 

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